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Il Comitato

Il Comitato promotore “SI Matrimonio Ugualitario” è composto da 19 fondatori e da vari sostenitori, di seguito l’elenco aggiornato al 10/02/2022. 

Fabrizio Marrazzo, Primo firmatario Comitato promotore “SI Matrimonio Ugualitario” e Portavoce Partito GAY – LGBT+, Daniele Nardi, Attivista Transgender, Andrea Grassi, Assessore Morterone, Partito GAY – LGBT+, Davide Betti, Diritti e Libertà, Partito Gay – LGBT+ (Piemonte), Tony Curcio, Comitato “Si Aboliamo la Caccia”, Danilo Zanvit, Attivista LGBT+, Partito Gay – LGBT+ (Triveneto), Domenico Di Cesare, Presidente Arcigay Rieti, Luca Del Forno, attivista LGBT+, Francesco Maria Romeo Flamini, attivista LGBT+, Emanuela Fusacchia, attivista LGBT+, Mirko Galanti, attivista LGBT+, Giampiero Guidotti, attivista LGBT+, Arianna Marcotulli, scrittrice ed attivista LGBT+, Giovanni Picus, attivista LGBT+, Marco Spano, attivista LGBT+, Giulia Taglienti, attivista LGBT+, Andrea Viscardi, consigliere Comunale Partito Gay LGBT+, attivista LGBT+, Luca Vittori, attivista LGBT+, Savin Badevattivista LGBT+, Mauro Festa, Avvocato, Partito Gay LGBT+ Milano, Alberto Ruggin, Giornalista, Alessandra Maiorino, Senatrice Movimento 5 Stelle, Tommaso Cerno, Senatore Partito Democratico, Barbara Masini, Senatore Forza Italia, Elio Vito, Deputato Forza Italia, Loredana De Petris, Senatrice LeUVladimir Luxuria, Attivista LGBT+, ex politica italiana, Cecchi Paone, Giornalista ed attivista LGBT+, Francesca PascaleLeo Gullotta, attore, Klaus Davi, Giornalista

UGUALE AMORE, UGUALI DIRITTI.

Referendum “Si Matrimonio Egualitario”

 

Il Matrimonio Egualitario è già legale in oltre 130 nazioni in tutti i continenti di cui 17 nazioni europee.

 

L’Olanda vent’anni fa è stata la prima nazione a riconoscerlo, la più recente è quella del Cile l’8 dicembre 2021.

 

In diversi paesi il Matrimonio Egualitario è diventato legge grazie alla votazione referendaria dei cittadini, che hanno votato a favore, la nostra vicina Svizzera lo ha approvato poco fa, con una percentuale fenomenale, il 64%.

 

Nel 2021 in Italia, come purtroppo abbiamo visto, il Senato è scoppiato in un grande applauso per aver sconfitto la legge contro l’omobitransfobia, lasciando senza tutele e protezione dalle violenze omobitransfobiche le persone LGBT+, atto che ha reso molti Parlamentari complici del braccio violento dell’omobitransfobia.

 

Tenersi per mano e dichiararsi persone LGBT+ in Italia rappresenta ancora oggi un problema, nonostante nel 2016 siano state approvate le unioni civili sono ancora poche le coppie che hanno reso pubblica la loro scelta. Le unioni civili sono ormai obsolete, considerando che la prima nazione a renderle possibili è stata la Danimarca nel 1989.

 

In Italia oltre 100.000 bambini crescono con genitori LGBT+, molte volte figli di relazioni precedenti.

 

Le unioni civili non consentono di riconoscere le famiglie, mettendo a rischio la serenità e il futuro del minore, il rischio di togliere i figli in caso di morte del coniuge è alto, il minore rischia di essere allontanato da chi lo ha cresciuto ed accudito negli anni precedenti. Inoltre, le unioni non garantiscono alle coppie gli stessi diritti del matrimonio sia in Italia e sia all’estero.

 

I diritti dei minori prima di tuttoin Italia i diritti delle famiglie non sono uguali, per i genitori LGBT+ non è possibile nemmeno riportare sul documento d’identità lo stato di genitore di un minore, minori che vivono e crescono già nelle famiglie definite arcobaleno.

 

Il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia deve essere garantito a tutti i cittadini della Repubblica Italiana, senza nessuna discriminazione e disuguaglianza.

 

Il Comitato per il Referendum “Si Matrimonio Egualitario” ha intenzione di dare voce al popolo italiano, sempre molto più avanti della politica quando si parla di diritti civili, come già dimostrato in altri referendum.

 

I cittadini potranno consentire con una semplice firma di convocare il Referendum, per dire Sì al Matrimonio Egualitario, come è avvenuto già per battaglie storiche che in passato avevano reso l’Italia protagonista in Europa.

 

Il quesito, potendo essere solo abrogativo e non propositivo per legge, è stato elaborato per parificare di fatto le unioni civili al matrimonio, dando così la possibilità anche alle coppie LGBT+ di creare una famiglia, riconoscendo appieno i propri figli, al pari delle coppie sposate. Oltre a garantire pienamente i diritti della coppia in Italia e all’estero.

UGUALE AMORE, UGUALI  DIRITTI!

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